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Un po' di spiritualità può servire anche al business!


Riportiamo con piacere un articolo del Corriere della Sera...

Yoga e altre discipline per migliorare creatività e relazioni. Una visione più chiara della realtà si traduce in efficienza


Tutti gli edifici del campus della General Mills, un colosso dell'industria alimentare, a Minneapolis, Minnesota, hanno una stanza di meditazione. Qui manager di tutti i livelli, fra una riunione e l'altra o alla fine di una giornata di lavoro, meditano o praticano yoga. Il misticismo orientale ha incontrato il capitalismo occidentale: meditazione, yoga e mindfulness, i cardini del buddismo, dell'induismo e di altre filosofie orientali, hanno infiltrato le alte sfere di alcune delle più importanti multinazionali mondiali. Perché un po' di spiritualità può servire anche al business, oltre che alla salute, e molte aziende americane ed europee offrono questa opportunità ai propri dipendenti. «Stiamo parlando di allenare la mente a concentrarsi - ha detto al Financial Times Janice Marturano, responsabile del programma Mindful Leadership per i dipendenti della General Mills - a vedere le cose con più chiarezza, a trovare spazio per la creatività e a migliorare le relazioni sociali».


EFFICIENZA - Tutto questo si traduce poi, sul piano lavorativo, in una maggiore efficienza, in una migliore capacità di prendere decisioni e di lavorare in gruppo. Del resto anche Steve Jobs, il fondatore di Apple, era un buddista zen e lui stesso aveva ammesso che il tempo trascorso in India a meditare aveva condizionato la sua visione del mondo e anche il design dei prodotti della Apple. La meditazione, come hanno dimostrato una serie di ricerche scientifiche, riduce i livelli di cortisolo, un ormone correlato allo stress e quando questo accade la mente diventa più calma e si concentra meglio. Non solo: la pratica della mindfulness provoca modificazioni della materia grigia cerebrale, soprattutto nelle aree associate alla memoria, al senso del sé, all'empatia e allo stress. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato su Psychiatry Research che ha analizzato, con la risonanza magnetica, il cervello di persone che avevano seguito un corso di meditazione di otto settimane.


FERMARSI - E un'indagine, condotta alla General Mills fra coloro che avevano partecipato al programma di meditazione, ha rivelato che l'80 per cento dei dirigenti di alto livello avevano migliorato le loro capacità di prendere decisioni e l'83 per cento avevano acquisito una migliore attitudine ad ascoltare gli altri. Questa rivoluzione spirituale sta contagiando anche l'Italia. Lo testimonia Lorenzo Colucci, che ha lavorato per oltre vent'anni come manager in istituzioni finanziarie italiane e straniere e collabora a programmi per la gestione dello stress rivolto ai dirigenti: «Ogni tanto è indispensabile schiacciare il tasto pausa - dice -. Oggi nel lavoro non ci si ferma mai e di fronte a qualsiasi cambiamento, soprattutto in questi momenti di crisi, si tende a rimuginare o a competere o a resistere o a giudicare. Se non ci si ferma, queste abitudini rischiano di diventare lo sfondo della nostra vita».


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